Tecnica di degustazione del vino - Stato evolutivo e considerazioni finali

Lo stato evolutivo
Il degustatore è ormai giunto alla fine, dispone tutte le indicazioni necessarie per valutare lo stato evolutivo del vino che sta esaminando.
Già l’esame visivo e olfattivo gli hanno fornito indizi abbastanza precisi in tal senso. L’esame gustativo permette di stabilire definitivamente a quale stadio di maturazione quel vino è giunto.
Lo stato evolutivo può dipendere anche dalla tipologia del vino stesso, dal tipo di vinificazione a cui è stato sottoposto e non per forza dal numero di anni trascorso.
Pertanto, il vino non ancora sviluppato si definisce giovane; quando è definito pronto significa che si può bere; maturo si dice del vino nella fase migliore; leggermente vecchio è il vino che ha iniziato progressivamente la sua parabola discendente; vecchio è il vino che palesa le aggressioni del tempo; decrepito è infine il vino oltre la soglia della bevibilità.
Considerazioni finali
Completata la carta di identità di un vino, avendone individuato tutte le sue caratteristiche oggettive attraverso le tre fasi dell’esame sensoriale, il degustatore può adesso concentrare la sua attenzione su altri tipi di valutazione da dare a quel vino.
Un altro giudizio che spesso viene espresso, soprattutto nei riguardi di quei vimi prodotti seguendo appositi disciplinari di produzione (è il caso ad esempio dei vini Doc e Docg), attiene alla loro tipicità, cioè, in senso stretto, alla loro rispondenza ad un determinato modello di riferimento. Oppure, in un senso più largo, la tipicità di un vino può essere intesa come l’insieme delle caratteristiche.
La degustazione di un vino può anche essere direttamente finalizzata all’abbinamento con determinati cibi, per cui avrà grande importanza l’esatta valutazione delle sue caratteristiche gustative.
Infine, ma solo come ultimo grado di giudizio, il degustatore potrà finalmente pronunciare le fatidiche parole “questo vino mi piace” o “non mi piace”. Questo è l’unico momento in cui la soggettività può sostituirsi all’oggettività.

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