Strumenti per il servizio del vino
Il più importante di tutti gli strumenti del servizio è indubbiamente il cavatappi
Il cavatappi è lo strumento con cui il sommelier effettua l'apertura della bottiglia. Quello del sommelier deve essere di tipo tascabile, dall'estetica sobria, non particolarmente vistoso o appariscente. Pratico, di medie dimensioni e maneggevole. Contiene una piccola lama per togliere la capsula che avvolge il tappo: deve essere ben affilata altrimenti la capsula non verrà incisa a dovere e non riusciremo a sfilarla. Il verme, la parte che viene inserita nel tappo, deve essere stabile, con le viti strette e non traballante o rischiamo di spezzare il tappo. Per poter cogliere tutta la sua efficacia occorre sceglierlo con due posizioni di appoggio. Questo diminuisce la forza di trazione e la possibilità che il tappo si rompa.
Ne esistono anche altri tipi in commercio (anche se li sconsigliamo per il servizio).
Il classico cavatappi “a omino”
Si avvita, e si fa forza sulle braccia del cavatappi per far leva d estrarre il tappo. Di solito è molto economico e anche poco resistente se usato in modo frequente, ma permette di dosare lo sforzo.
Svantaggi: se la vite è appuntita ha la tendenza a trapassare il tappo e a far cadere dei frammenti di sughero nel vino. Inoltre, non è dotato del coltellino per eliminare la capsula di alluminio. Qualcuno potrebbe fare l’errore di infilare il verme direttamente nel tappo senza togliere la capsula. Errore grave perché alcune particelle di alluminio potrebbero finire nel vino.
Cavatappi a forza di bicipiti o “tira bouchon”
Molto “fai da te”, non ha leve, ma ha solo un manico da impugnare con vigore. Si avvita il verme, si mette la bottiglia tra le gambe e con una mano si tiene, con l’altra si tira con forza.
Svantaggi: se non tirate abbastanza forte, non berrete vino, se tirate troppo forte rischiate di rompere il tappo o di farvi la doccia. Nei fatti, serve più che altro a vedere chi ha più forza nei bicipiti.
Il cavatappi a “orecchie di coniglio”
È il più rapido tra i cavatappi, perfetto per aprire una trentina di bottiglie durante i festeggiamenti tra amici senza rischiare di slogarsi un polso.
Svantaggi: è abbastanza ingombrante e di solito taglia la capsula sopra il gradino del vetro e non sotto. Questo potrebbe far finire alcune particelle di capsula nella bottiglia.
Il cavatappi “a due lame”
Arma segreta dei bevitori delle vecchie bottiglie. Non possiede viti e non buca il tappo. Richiede più tecnica perché bisogna far scivolare le lame (che, contrariamente a quello che fa pensare il nome, non sono taglienti) tra la parete della bottiglia e il sughero, dondolandolo e tirando molto dolcemente.
Svantaggi: se si utilizza nel modo sbagliato, il tappo può cadere nella bottiglia.
Questo strumento è adatto all’apertura di vini molto vecchi, nei quali il tappo rischia di rompersi o all’estrazione di tappi già rotti.
Il tastevin
Oramai quasi caduto in disuso come strumento tecnico, nel corso degli anni ha assunto il valore di autentico emblema della categoria.
Queso oggetto ricorda, per forma, l’incavo della mano, il primo mezzo usato per bere non direttamente dalla fonte.
In origine veniva usato come strumento per l’esame visivo del vino: incavi e rilievi avevano lo scopo di illuminare il vino e mostrarne limpidezza, trasparenza, colore ed intensità.
Le cupole si guardavano per i vini rossi e le nervature per i bianchi. La bolla che sta al centro era il segno da non superare per la dose massima da versarvi dentro.
Oggi è parte della divisa del sommelier in momenti istituzionali, ma non durante il servizio.
Il frangino
E' un piccolo tovagliolo di cotone bianco o bordeaux, utilizzato sia per pulire la bottiglia da eventuali residui di tappo o "lacrime" dopo la stappatura, sia per appoggiarvi la bottiglia nello spostarsi fra i tavoli ed i commensali ed, infine, per asciugare il collo della bottiglia dopo aver versato il vino nel calice, evitando di sporcare tovaglia o clienti.
La pinza
Viene usata per aprire la bottiglia di spumante quando il tappo è più duro del solito.
Il secchiello del ghiaccio
Detta anche glacette serve per mantenere il vino alla corretta temperatura di servizio, durante tutto l’arco del pasto.
Il decanter
E' una caraffa con forme differenti, ma costituita quasi sempre da una parte inferiore larga e da un collo stretto che permette al vino di ossigenare.
Quando un vino molto vecchio si versa nel decanter bisognerebbe usare una fonte di luce per evitare di far cadere residui di fecce dalla bottiglia al decanter.
Il termometro.
Un altro accessorio che non può mancare per poter godere appieno delle qualità di un vino, è il termometro.
Il vino è imperativo che venga servito alla giusta temperatura, la quale varia, a seconda della tipologia del vino.
Grazie al termometro (ne esistono di specifici, progettati proprio per l'uso enologico) il sommelier è in grado di valutare se una bottiglia ha la temperatura corretta o meno.
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